Dall'altra parte del vetro: scopriamo i nostri redattori di Radio Radicale
MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.
- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.
- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.
L'Onu si inchina a Brazzaville sulla sicurezza regionale
La situazione in Africa centrale in materia di sicurezza è la meno rassicurante. Qua e là, si distingue il risorgere di conflitti armati, di uccisioni, di distruzioni di ogni genere, di violazioni ricorrenti dei diritti dell'uomo e di una situazione umanitaria caratterizzata dalla precarietà". E' la triste constatazione stabilita nel termine della 22^ riunione ministeriale del Comitato consultivo permanente delle Nazioni- unite sulle questioni di sicurezza in Africa centrale, che si è tenuta a Brazzaville dal 14 al 18 marzo scorso.
In questo oscuro quadro si segnalano tre principali focolai di tensione: il Burundi, o il Palipehutu-FNL, rimasto fuori dal processo di pace, continua ad intrattenere congiuntamente con gli "Interahamwe" (ribelli ruandesi) l'insicurezza nell'Est della Repubblica democratica del Congo, malgrado gli sviluppi positivi registrati nella risoluzione della crisi in questo senso.
La presenza dei gruppi armati ruandesi nell'Est della RDC ha lungamente fatto pesare una minaccia sulla sicurezza della popolazione ruandese delle zone di frontiera, quanto sulla popolazione civile congolese locale. La presenza di questi gruppi armati avvelenano le relazioni tra i diversi gruppi etnici ed elementi armati nel Nord-Kivu e il Sud-Kivu e non smette di suscitare delle tensioni tra la RDC e il Ruanda. Tuttavia bisogna segnalare la svolta che può costituire la recente dichiarazione di Roma delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda (FDLR), che rappresentano la maggioranza delle milizie ruandesi nella RDC.
Altro fattore di preoccupazione, la crisi e l'instabilità nel Darfur che travolge diecimila morti al mese secondo una stima di Nelson Cosme, segretario generale aggiunto della CEEAC (Comunità economica degli Stati d'Africa centrale), incaricato dell'integrazione umana. Una situazione che alimenta l'insicurezza della criminalità oltre la frontiera nel Ciad, e trascina l'afflusso di rifugiati in questo paese.
Gli undici ministri in carica delle questioni di sicurezza in Africa centrale hanno, alla fine della concertazione, esortato il Consiglio di pace e di sicurezza dell'Unione africana per accelerare la messa in opera della sua decisione di Libreville, in data del 10 gennaio 2005, mirando alla messa a disposizione di una forza militare in appoggio al governo della RDC per il disarmo degli ex-FAR/Interahamwe- in maggioranza riunite nelle FDLR- e altre "forze negative" che operano nell'est dell'ex-Zaire. Invitando i vari governi dei paesi in crisi a promuovere i processi di pace elaborati per ciascuno di loro nel piano interno, la 22^ riunione chiede alla comunità internazionale di portare la cauzione finanziaria attesa in vista della riuscita dei "cosiddetti" programmi.
Nel Burundi, le operazioni DDR (Disarmo, smobilitazione, reinserimento) accusano un inquietante ritardo nel suo avviamento, in ragione della mancanza di risorse finanziarie, quello che compromette ogni giorno l'insieme del processo di pace nel Burundi. D'altronde, di fronte al fenomeno di mercenariato qualificato di "nuova minaccia" per la sotto- regione, la riunione di Brazzaville ha esortato i membri del Comitato consultivo permanente delle Nazioni- Unite a prendere le disposizioni necessarie per la messa in applicazione dei testi giuridici che reprimono le attività dei mercenari e dei loro mandanti.
Un omaggio è stato reso in questa occasione ai governi dell'Africa del Sud, dell'Angola e dello Zimbabwe per la loro cooperazione che ha reso possibile di eludere un tentativo di destabilizzazione delle istituzioni della Repubblica della Guinea equatoriale da un gruppo di mercenari, l'anno scorso. Questa 22^ riunione di Brazzaville ha infine adottato una dichiarazione relativa alla conferenza internazionale sulla pace, la sicurezza, la democrazia e lo sviluppo nella regione dei Grandi Laghi. Un mandato è stato dato alla CEEAC affinché si implichi di più nella definizione dei progetti, programmi di azione e protocolli che saranno adottati da questo fatto nel momento a venire.