MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

HCR Spingersi alla porticina

Chi sarà il prossimo- Alto- commissario delle Nazioni unite per i rifugiati?
Dopo le dimissioni, il 20 febbraio scorso, del Neerlandese Ruud Lubbers, confrontato a delle accuse di abusi sessuali, il segretario generale dell’ONU Kofi Annan ha chiesto ai 191 paesi membri dell’Alto Commissariato per i rifugiati (HCR) di presentare dei candidati. Data limite del deposito dei “dossiers”: il 10 marzo scorso. L’HCR, una delle più importanti agenzie dell’Onu, si occupa di 17 milioni di rifugiati, impiega 6000 persone in 120 paesi e dispone di un “budget” annuale di circa 1 miliardo di dollari.

Kofi Annan ha precisato ugualmente, alle principali ONG concernenti, che prima di fare la sua scelta, attesa da qui a una quindicina di giorni, aspetterà il termine dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni unite per convalidare la proposizione. E’ la prima volta che l’ONU adotta questo tipo di approccio per la designazione dei alti responsabili dell’organizzazione. Fino qui, il processo di attribuzione dei posti era relativamente rigido e opaco, determinato dalle trattazioni politiche e dalle regole di ripartizione geografica. Altra novità: allora che la direzione del HCR ritornava tradizionalmente ad un originario di uno dei principali paesi donatori, questa volta, “la preferenza non sarà necessariamente data alla nazionalità fondata sulle contribuzioni finanziarie”, ha dichiarato Fred Eckhard, porta-voce di Kofi Annan. Bisogna avere un incoraggiamento per il Tunisino Kamel Morjane ? l’attuale alto –commissario per i rifugiati, é uno dei pretendenti “meglio piazzati” per ottenere il posto. Conterrà tuttavia i numerosi rivali di peso, tra cui Emma Bonino, ex- commissario europeo incaricato della politica dei consumatori e dell’aiuto umanitario, il Danese Soren Jessen-Petersen, rappresentante speciale del segretario generale dell’ONU nel Kossovo, l’Australiano Gareth Evans, ex- ministro degli Affari esteri e presidente dell’ONG Internazionale “Crisis Group”, lo Svedese Hans Dahlgren, ex-ministro degli Affari esteri, o ancora il Francese Bernard Kouchner, ex-ministro, fondatore di Médecins sans frontières ed ex- rappresentante dell’ONU nel Kossovo. La rete associativa ICVA, molto vicino del HCR, evoca d’altronde, altre candidature, tra cui quelle di Denis McNamara, ispettore generale del HCR, Ian Martin, consigliere speciale dell’Alto –commissariato ai diritti dell’uomo, Jan Egeland, segretario generale aggiunto agli affari umanitari, o ancora Antonio Vitorino, commissario europeo incaricato della giustizia e degli affari interni.