MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

Giustizia: pena di Morte

IL DOCUMENTO

Giustizia Sui cinquantatré Stati del Continente, dodici hanno depennato dal loro arsenale giuridico un castigo giudicato inumano, crudele e irreversibile. Altri persuasi del suo effetto dissuasivo . Altri ancora l’hanno mantenuto, ma non ne fanno ricorso da una decina di anni. Stato dei fatti .

La pena di morte in questione

Infine! Il parlamento senegalese ha votato il 10 dicembre 2004 una legge abolendo la pena di morte.

“La più vecchia democrazia del continente Africano” diventa così il quarto Stato membro della Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest (Cedeao), dopo il Capo-Verde (1981). La Guinea- Bissau (1993) e la Costa d’Avorio (2000), a depennare la pena capitale dal suo arsenale giuridico. Con il Senegal, sono adesso dodici i paesi africani che hanno fatto questa “ scelta di civiltà ”.

Sotto l’impulso del capo dello Stato senegalese, il testo di legge é stato adottato in consiglio dei ministri nel luglio 2004. Per alimentare la sua riflessione, il Presidente Abdoulaye Wade aveva consultato molti eminenti giuristi, tra gli altri Me Robert Badinter, già presidente del Consiglio costituzionale e artigiano dell’abolizione della pena di morte in Francia (intervenuto il 9 ottobre 1981).

Dalla sua indipendenza, nel 1960, il Senegal ha proceduto a due esecuzioni giudiziarie : quella di Moustapha Lò, nel 1965, per aver tentato di uccidere il presidente Léopold Sédar Senghor, e due anni dopo, quella di Abdou Ndaffa, l’assassino di Demba Diop, il sindaco di Mbour. Anche se il presidente Abdoulaye Wade ha sempre ripetuto che non ci saranno esecuzioni finché rimarrà capo dello Stato, perché “solo Dio ha il diritto di togliere la vita a qualcuno” , gli ultimi quattro condannati (tra il 2001 e l’inizio del 2004), che aspettavano finora nel braccio della morte, hanno dunque definitivamente salvato la loro testa.

Inoltre, per l’insieme del continente africano, si noterà con interesse che la maggior parte dei paesi che hanno abolito la pena di morte sono degli Stati che hanno fatto la scelta del pluralismo politico, e dove la stampa é libera, la società civile é dinamica. Noteremo ugualmente che tutte le vecchie colonie portoghesi del continente hanno abolito la pena di morte, ma che nessun paese del “Maghreb” figura in questo club ristretto.

Di fatto, sul soggetto, gli Stati africani si ripartiscono in tre categorie. Ci sono quelli che si sono sbarazzati del castigo considerato dalle organizzazioni di difesa dei diritti dell’uomo come crudele, inumano e, in caso di errore giudiziaria, irreversibile, e che non é fastidioso da enumerare : l’Africa del sud, l’Angola, il Capo- Verde, la Costa d’Avorio, Gibuti, la Guinea-Bissau, Mauritius, il Mozambico, la Namibia, Sao Tome e principe, il Senegal e le seychelles .

Poi ci sono quelli che hanno scelto di conservare la pena capitale, persuasi del suo effetto dissuasivo . E, tra i due, ci sono gli abolizionisti di fatto che non l’hanno più applicata da almeno un decennio o che hanno espresso la volontà politica di non far più ricorso , senza ugualmente oltrepassare il passo della sua soppressione pura e semplice. Approfittando del voto “storico” dei deputati senegalesi, Amnesty -International ha, da parte sua, invitato gli altri Stati africani a seguire il “buon esempio” ed a rispettare “il diritto fondamentale alla vita”.

Distinzione

WADE, CAMPIONE DELLA DEMOCRAZIA

Il presidente senegalese Abdoulaye Wade ha ricevuto il 6 dicembre , a Washington il premio Harriman per la democrazia. Questa premiazione é attribuita ogni dieci anni a delle personalità che hanno operato per la democrazia nel loro paese. Essa é consegnata dal “ National Democratic Institut ” , una istituzione legata al partito democratico americano e diretto da Madeleine Albright, già segretaria di stato del presidente Bill Clinton. Gli altri laureati sono, “ex aequo” per l’Asia, Xanana Gusmao, Presidente del Timor – Orientale e Corazon Aquino, delle Filippine ; il Cileno Ricardo Lagos per l’America del Sud; e per l’Europa dell’Est, il capo dello Stato Georgiano Mikhail Saakachivili , così l’ex- Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel.