MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

Giornata della Corte Penale Internazionale

15° anniversario dello Statuto di Roma che istituisce la Corte penale internazionale (CPI), incaricato di giudicare i più alti responsabili di crimini di guerra, di crimini contro l'umanità e di genocidio.

Il 17 luglio 2013, la Comunità internazionale ha celebrato la giornata internazionale della giustizia penale internazionale all'Aja (Paesi bassi).

Dichiarazione del Presidente

Quindici anni fa, il 17 luglio 1998, una pagina della storia venne scritta. La comunità internazionale, riunita a Roma, in Italia, decise la creazione di una corte internazionale permanente, che si sarebbe occupata di punire gli autori dei crimini più inumani che si possono immaginare e di accordare riparazione alle vittime di tali atti.

Adottando lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, la comunità internazionale si é impegnata in un progetto per creare un sistema di giustizia a livello mondiale, che si appoggia sulla cooperazione internazionale poiché i responsabili di genocidio, di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità rispondano infine dei loro atti.

Per molti commentatori, il compito era impossibile,  e l'avversità non poteva essere surmontata. Ma il progetto di giustizia mondiale si é rivelato solido. Oggi, la Corte penale internazionale (CPI) é una organizzazione internazionale indipendente, dinamica, forte di 122 Stati , alla quale dei numerosi altri hanno manifestato l'intenzione di aggiungersi.

Con otto inchieste e otto esami preliminari in corso, e il rilascio di 23 mandati di arresto e 9 citazioni a comparire, la CPI é più che mai impegnata nelle sue inchieste e procedure, che riguardono un numero di sospetti che non é stato mai così alto. La CPI ha ricevuto più di 12 000 richieste di persone che desiderano partecipare, come vittime, alle procedure portate dinanzi a essa, così come più di 9 000 domande di riparazione. Più di 5 000 vittime partecipano effettivamente alle procedure dinanzi alla Corte, che le danno la possibilità di farsi ascoltare in udienza. Il Fondo a profitto delle vittime viene in aiuto a più di 80 000 vittime di crimini che rileva della competenza della CPI.

La storia della Corte penale internazionale é fonte di una grande speranza, essa prova che gli obiettivi audaci possono essere raggiunti.

Anche se abbiamo fatto molta strada, non possiamo permettersi di allentare i nostri sforzi. Non ci dobbiamo ingannare : le minacce che pesano oggi sulla CPI sono tutte così reali come nel passato. Ci sono quelli che tentano di sabotare il movimento di promozione della giustizia internazionale, quelli che politicizzano la sua azione, coloro che dubitano della sua utilità e quelli che pretendono di parlare a nome delle vittime che il movimento difende. Ci sono coloro che rifiutano di cooperare, permettendo così a una decina di persone sospette dalla CPI di continuare a sottrarsi dalla giustizia.

E' per questo, in questo 17 luglio, conviene prendere il tempo di rinforzare la nostra determinazione e di ricordare perché non dobbiamo rinunciare alla nostra inchiesta di giustizia. Dobbiamo perseverare perché riconosciamo che la giustizia ha il potere di apportare una pace relativa a migliaia di bambini, di donne e di uomini vittime di crimini che non osiamo immaginare e di sofferenze che superano l'intendimento. Lo facciamo perché sappiamo che l'effetto deterrente della responsabilità penale, e perché è il nostro dovere verso le generazioni future, che meritano di vivere senza paura.

Lo facciamo perché sappiamo che far accomodare la sua potenza dalla violenza e la brutalità non potrebbe essere un mezzo per guadagnare il suo posto al tavolo dei negoziati o nel seno della comunità internazionale. Numerose personalità internazionali l'hanno dichiarato, la presenza della CPI é sentita nel mondo intero, anche se può sembrare invisibile o discreta. Questa presenza incoraggia le autorità nazionali a perseguire gli autori di crimini, spinge i diversi gruppi a rinunciare alla violenza per abbracciare delle soluzioni politiche e dissuade alcuni dirigenti di commettere delle atrocità . Dobbiamo, senza mollare, operare per fare in modo che i criminali rispondano dei loro atti;   e in questa giornata particolare, esprimo la mia riconoscenza a tutti coloro senza i quali la giustizia non ha potuto perseverare.

Ringrazio le vittime, per la loro pazienza, per il loro sostegno e la loro partecipazione. Ringrazio i testimoni, che consentono degli enormi sacrifici poiché la verità sia fatta e che i responsabili rispondano dei loro atti. Ringrazio la società civile, che possa riarmare i suoi sforzi per sostenerci per poter andare avanti; infine, ringrazio i dirigenti e diplomatici che le ascoltano e traducono le loro parole in azioni.

La giustizia penale internazionale non è l'appannaggio di nessuna cultura né di nessun popolo. E' un ideale profondamente umano; ecco perché tutti i continenti hanno aderito alla Corte penale internazionale. 

Siamo progrediti molto sulla via dell'impunibilità dei crimini internazionali, ma è un viaggio che non avrà mai fine. Incontriamo degli ostacoli, ma sappiamo che saranno superati. Siamo sempre andati avanti, mai indietro, perché i nostri occhi sono fissi sulla causa, perché camminiamo insieme e perché siamo ravvivati dalla forza delle nostre convinzioni.

E' un onore per me fare questo cammino con voi.