MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

GIBUTI

No alla escissione (ditoridectomia)
Organizzata il 2 e 3 febbraio scorso al Palazzo del popolo di “Djibouti”, la Conferenza sotto- regionale sull’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF), promossa dalla ONG internazionale “ No Peace Without Justice ”, ha scolpito sicuramente, sulla pietra bianca nella storia della lotta contro l’escissione in Africa dell’Est. Raggruppando Capi politici e religiosi di numerosi paesi della regione, ed in particolare la Somalia, l’Etiopia, l’Egitto, il Kenya, il Sudan, ma altrettanto dei paesi dell’Africa dell’ Ovest come il Senegal e il Mali, questa conferenza, la terza del genere dopo quelle del Cairo e di Nairobi, è in effetti sboccata sull’espulsione pura e semplice delle MGF. “La pratica delle MGF é una violazione […] dei diritti delle donne e delle ragazze e un danno alla loro dignità”, indica senza equivoco la dichiarazione finale adottata all’uscita dei dibattiti, questa stessa dichiarazione che raccomanda vivamente l’adozione di una legislazione che mira l’interdizione di queste pratiche. Le profonde divergenze osservate durante queste quarantotto ore non promettevano nulla, ed in particolare questo felice “consensus”. Se i responsabili politici sembravano accordarsi sulla necessità di combattere le MGF, il fatto é che la maggioranza dei religiosi di Djibouti, ben che favorevoli ad un abbandono sistematico delle mutilazioni genitali femminili sotto le loro forme le più “abjectes”, hanno per lungo sostenuto il mantenimento dell’escissione femminile legata alla “Sunna”. La questione era dunque di sapere se i “Oulémas” di Djibouti resistevano di fronte agli argomenti di peso dei religiosi originari dei paesi vicini- in particolare quelli che rappresentano la prestigiosa università cairota di Al-Azar- i quali, si sono pronunciati a favore della soppressione generale delle MGF. Dopo un confronto su diversi punti di vista, i responsabili religiosi si sono finalmente accordati: tutti hanno riconosciuto che le mutilazioni genitali non potevano avere un legame con il corano.
Ma, come l’ha sottolineato una partecipante della conferenza, la guerra svolta contro le MGF non é tuttavia vinta. Estirpare di tali pratiche dalle mentalità non sarà cosa facile. A Djibouti, in effetti, il 98% delle donne anziane dai quindici a quaranta- cinque anni sono interessate dalle mutilazioni genitali. Un enorme lavoro di sensibilizzazione s’impone dunque.