Dall'altra parte del vetro: scopriamo i nostri redattori di Radio Radicale
MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.
- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.
- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.
Accademico – Presidente del Senegal
Da Dakar a Saint-Etienne
“Femme nue, femme noire
Je chante ta beauté qui passe, forme que je fixe
Dans l’eternel Avant que le destin jaloux ne te réduiseen Cendre pour nourrir les racines de la vie”
Questo estratto finale di uno dei più celebri poemi di Léopold Sédar Senghor simboleggia l’omaggio che ha voluto rendere la città francese di Saint-Etienne al defunto poeta Presidente del Senegal. Nell’ambito delle transurbane, una festa dedicata alla evoluzione e alla trasformazione urbana, il 17 giugno scorso, hanno battezzato “Jardin Léopold Sédar Senghor” uno dei più bei spazi verdi della città. Desideroso di fare un colpo d’occhio alla Biennale di arte contemporanea “Dak’Art” e la Biennale di “disign” di Saint-Etienne, il senatore - sindaco della città, Michel Tiollière, ha fatto appello allo scultore senegalese Ndary Lò, laureato del premio Léopold Sédar Senghor della Biennale di Dakar 2002, per illustrare questo ponte, d’ora in avanti teso tra le due città.
Il giovane artista “plasticien” (arti plastiche) ha dunque creato una opera originale, realizzata, come al suo solito, partendo da materie ferrose di recupero. Il risultato: tre figure, “silhouettes”, slanciate e maestose, che orneranno d’ora in avanti il giardino .