MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

Gennaio 1974 Le Nazioni - Unite di fronte all’ “apartheid”

Offensiva contro il paese dell’apartheid alle Nazioni –Unite. Innanzitutto, il Consiglio di Sicurezza, traendo la lezione da venti mesi di rumori e passi inutili (scalpiccio), ha deciso di mettere fine ai negoziati del segretario generale dell’ONU con Pretoria sulla Namibia.


Questo paese, si sa, ex- colonia tedesca, era stato collocato sotto tutela britannica dalla Società delle Nazioni all’indomani della prima Guerra mondiale. In seguito, la Gran-Bretagna aveva trasferito il suo mandato al Sudafrica, che aveva rifiutato di disfarsene quando l’ONU pretese che i Namibiani (abit.della Namibia) avrebbero potuto beneficiare del diritto all’autodeterminazione.


Ecco dopo un anno, il Dr Alfred Escher, inviato speciale del segretario generale Kurt Waldheim, aveva passato con il Dr Vorster un accordo nei termini del quale l’Africa del Sud, avrebbe accordato “gradualmente e per tappe” l’indipendenza ai diversi gruppi etnici “namibiani” con la possibilità lontana di costituire in seguito una federazione.


Questo accordo, che sollevò l’indignazione di tutta l’Africa, valeva dire di fatto nel trasporre in Namibia la politica sud- africana dei “Bantoustans” (bantu), non venne ratificato dal Consiglio di Sicurezza. Da allora, i negoziati erano “nell’ impasse,” ciononostante Pretoria decideva unilateralmente l’applicazione dell’accordo, organizzando in sistemi “autonomi” l’ “Ovamboland” (350 000 persone) e il “Kavango” (50 000 persone).
 

L’ONU potrebbe trarre la conclusione logica della situazione e della sua propria decisione: mettere l'Africa del Sud in grado di autorizzare l’organizzazione in Namibia di un referendum sotto controllo internazionale?
Aspettando che vada così, l’Assemblea generale ha adottato una risoluzione rifiutando all’Africa del Sud il diritto legale di rappresentare la maggioranza nera che abita nel suo territorio, quello che potrebbe essere interpretato come un primo passo verso l’espulsione pura e semplice della minoranza “bianca” dell’organizzazione.