MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

Documenti Ceceni

I Ceceni?
Una storia di resistenza in costante rinnovamento, sempre più tormentata, ma mai risolta.
Chi sono i Ceceni?
Da più di due secoli, questi "montagnards" caucasi lottano contro la grande Russia. Tra guerra santa e sete di libertà, la storia dei Ceceni illumina il conflitto attuale. Sono chiamati Ceceni dai Russi, si nominano "Nokhtchi". Questo popolo tra i più anziani del Caucaso, vive tradizionalmente di pastorizia e di agricoltura.

Cronologia
1722- Le truppe tsariste subiscono un risvolto storico nell'est della Cecenia. E' il primo "colpo" di splendore della resistenza cecena dall'inizio della conquista del Caucaso, iniziata nel 1556, sotto Ivan IV il terribile.

1785- Lo Cheikh Mansour conduce il sollevamento del Caucaso del Nord lanciando la "gazawat", la guerra santa contro gli infedeli ortodossi.
Imprigionato da Cathèrine II, muore nel 1794, ed è tuttora considerato come il primo eroe nazionale.

1859- La Cecenia è annessa alla Russia imperiale dopo la resa dell'imam Chamil, l'altra figura della resistenza cecena. Muore a Medina nel 1871, dopo essere stato autorizzato dallo Tsar Alexandre II a soggiornare alla Mecca.

1936- Annessa alla Russia sovietica dal 1921, la Cecenia è trasformata da Stalin in Repubblica sovietica autonoma di Ceceno-Inguscezia. Mosca svolge delle "purghe" (pulizie) e soffoca numerose ribellioni contro la collettività.

1944- Accusati di collaborazionismo con i nazisti, più di quattrocentomila ceceni e ingusci sono deportati in massa verso l'Asia centrale, sull'ordine di Stalin. Khrouchtchev riabiliterà i "popoli puniti" nel 1957.

1991- Djokhar Douadev, ex- generale dell'aviazione sovietica, è eletto presidente della Repubblica autonoma sovietica di Ceceno-Inguscezia. Proclama l'indipendenza della Cecenia, che si separa dall'Inguscezia. Mosca instaura lo stato di emergenza.

1995- Le truppe russe, che intrano in Cecenia, posteggiano a Grozny e cacciano gli indipendentisti dal palazzo presidenziale. Il capo di guerra Chamil Bassaev risponde con una sanguinosa presa di ostaggi a Boudennovsk, al sud-ovest della Russia.

1997- Dopo la morte di Doudaev in un bombardamento, nell'aprile 1996, Aslan Maskhadov è eletto presidente della Cecenia durante uno scrutinio riconosciuto da Mosca . Firma con Boris Eltsin un accordo di pace che non sarà mai rispettato.

2000- Grozny è presa dai russi. Vladimir Putin, eletto presidente della Russia, piazza la Cecenia sotto l' amministrazione diretta del Cremlino. Nomina il mufti Akhmad Kadyrov a capo dell'amministrazione cecena "pro-russo".

2004- Kadyrov è assassinato a Grosny. Un migliaio di bambini sono presi in ostaggio da un commando ceceno e ingusci nella loro scuola di Beslan (Ossétie= Ossezia" del Nord) il giorno dell'apertura delle classe. Mosca teme dei nuovi attacchi terroristici.

I cavalieri ceceni, Eroi della letteratura romantica

Nella metà del XIX° secolo, era di "bon ton", per un giovane Russo dell' aristocrazia, di arruolarsi nell'armata del Caucaso. Tra di loro, Léon Toltstoi, 23 anni nel 1851, si ritrova nella guarnigione a Starogladkovskaia, ai piedi delle montagne cecene, e trae dal suo soggiorno un racconto : "Hadji Mourat". Questo personaggio storico, capo di guerra sottomesso a Chamil poi arreso ai Russi. Da non crederci, perfino Tolstoi, non l'ha mai incontrato, "il più abile e fine cavaliere di tutta la Cecenia".

Altri prima di lui avevano esplorato il filone esotico e virile della conquista del Caucaso: da Pouchkine ("il prigioniero del Caucaso", 1821) al deliziosamente romantico Lemmontov ("un eroe del nostro tempo", 1841), passando per Alexandre- Bestoujev ("Ammalat-Bek", 1832, "Lettere del Daghestan", 1835), tutti contribuirono a costruire la leggenda del feroce guerriero ceceno, la cui "hardiesse" (audacia) non aveva di uguali con quella degli ufficiali russi.

Meno conosciuto "il viaggio nel Caucaso" di Alexandre Dumas è pero un racconto dei più rocamboleschi. A piedi, a cavallo, in slitta, nel fango e nel ghiaccio, l'autore attraversa il Caucaso in pieno inverno 1858, che collegava Bakou (Azerbaidjan) a Tiflis (Georgia) . Da bazar in moschee, da una caccia all'uomo dai ceceni ad una "beuverie" (bevuta) borgia memorabile con dei Georgiani. Dumas è conquistato da questi "barbares" che "perderanno la doratura delle loro armi e l'oro del loro cuore" il giorno in cui la civiltà gli metterà le mani addosso. "Quel giorno lì, profetizza Dumas, essi porteranno degli abiti neri, delle cravatte bianche e dei cappelli rotondi."

Oggi come lo ricorda Barbara Spinelli, "Neppure Sarajevo, neppure Osijek e Mostar hanno conosciuto un destino simile a quello della nazione caucasica: Grozny è la ripetizione di Varsavia 1944, e ancora una volta l'Europa e l'Occidente lasciano fare, nell'illusione di poter ottenere la pace in cambio del proprio disonore".
(Diritto & Libertà-D&L\)