MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

CPI (Corte Penale Internazionale)

Prima udienza
Dal momento che si amareggia a trovare le sue impronte, la Corte penale internazionale (CPI), che risiede all’ Aja, ha aperto, il 15 marzo, la sua prima udienza, consacrata ai crimini commessi nella Repubblica democratica del Congo (RDC).A porte chiuse, i giudici hanno sentito il procuratore, l’Argentino Luis Moreno, a proposito dell’inchiesta in corso sui crimini “gravi” commessi nell’Uturi, regione miniera dell’est della RDC, in preda, dal 1999, a una violenza politico- etnico che hanno ucciso 50.000 persone e 500 000 persone sfollate . La Udienza procedurale detta “conferenza di messa in stato”, ma che non ha nemmeno suscitato un conflitto, avendo Luis Moreno, all’inizio, dichiarato di avere dei dubbi sull’abilità dei giudici nel convocare una tale udienza, obbiettando che la giurisdizione rischiava di rimettere in questione la sua imparzialità.

Obbiezione respinta dai giudici, motivando che la protezione delle vittime e dei testimoni legittimava la procedura. La Corte é Competente , dal luglio 2002, per giudicare i crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidi, la (CPI) suscita delle interrogazioni . Nessuno dei suoi “invitati” é stato, ad oggi, accolto con le manette ai pulsi, e i “valzer” e i tentennamenti del procuratore Moreno sul “dossier” RDC dirottano anche i più ardenti difensori della corte.

Nel luglio 2004, egli giurava di inseguire i più alti responsabili, di aggredire i saccheggiatori di diamanti e trafficanti di armi, prima di ridurre le sue Ambizioni ad una “politica d’inseguimento di caso in caso”. “Si può attendere ad un mandato di arresto questo anno”, aveva aggiunto un porta- voce a febbraio.

Le inchieste in corso sui crimini commessi in RDC e nel nord dell’Uganda scalpitano. Nello stesso tempo per delle ragioni di mezzi, ci sono giusto un pugno di inquirenti per un paese di 2 300 000 km2, a causa di una direttiva alla frontiera (del politico e del giudiziario). Tra i diplomatici, addetti ad una giustizia di compromesso, tra le vittime che sperano riparazione e della ostilità degli Stati- Uniti, la CPI cerca il suo posto. Il suo procuratore ha aperto altre inchieste su delle esazioni presunte commesse in Uganda e in Costa d’Avorio.