MELTING-POT   "Métissage Culturel - Universel"
"Metissaggio e dialogo delle culture"

MELTING - POT é un programma che ha come scopo, di aprire una finestra di tipo politico e socio-culturale sul mondo africano, luogo di antiche tradizioni e di diaspore dalle origini lontane, ed a volte con conflitti mai risolti. Oltre a questo, l'attenzione sarà rivolta anche agli incontri internazionali, sulle tematiche e problematiche non solo africane, ma anche del mondo.

- Questa rubrica di Mohamed BA, sarà arricchita con documenti audio e video relativi a convegni o servizi, interviste, notizie di agenzie e quanto altro possa servire a contribuire alla conoscenza, alla Ri-conoscenza e alla difesa delle espressioni culturali- universali.

- Un augurio di buona navigazione, nel approfondire la ricerca, nei "meandri" della antropologia culturale africana e occidentale. Ed ai "profani" l'augurio di scoprire l'altra faccia del Metissaggio culturale-Universale.

Ben Bella ha motivo di essere soddisfatto

E’ la fine di una epoca in Algeria. Lunedì 14 febbraio, le autorità hanno deciso di sopprimere la giornata del 19 maggio dalla lista delle feste nazionali. Il consiglio del governo ha adottato un “avant-projet” (piano preliminare) di legge attinente alla modificazione della legge del 23 luglio 1963 emendata, fissando la lista delle feste legali. D’ora in poi, il “19 giugno” non sarà più “giorno non lavorativo pagato”.


Il governo ha giustificato la sua decisione da “l’evoluzione storica del nostro paese, quanto all’andatura di riconciliazione nella quale il popolo é agganciato sotto la direzione del presidente della Repubblica”.


Un uomo ha tutte le ragioni di essere soddisfatto di questo mondo: Ahmed Ben Bella , eletto presidente nel 1963 e vittima di un colpo di stato condotto dal suo ministro della difesa Houari Boumedienne al (piccolo) mattino del 19 giugno 1965. Di allora, il potere invitava ogni anno gli Algerini a commemorare in pompa magna un “putsch”, ufficialmente battezzato “raddrizzamento” rivoluzionario. A dispetto della rimessa in libertà, all’inizio degli anni 1980 ai tempi del presidente rovesciato, i governi successivi avevano mantenuto la giornata del 19 giugno nella lista delle feste nazionali, seguendo l’esempio del 1° novembre, giorno del disinnesto della rivoluzione, e del 5 luglio, che celebra la festa dell’indipendenza. Un solo dirigente aveva osato rimettere in questione questa cerimonia: Mohamed Boudiaf. Durante il suo breve passaggio alla presidenza nel 1992, Boudiaf, assassinato da un ufficiale militare il 29 giugno dello stesso anno, ha puramente annullato la "festa del 19 giugno", che qualificava d’aberrazione storica.


A favore del suo progetto di amnistia generale, Abdelaziz Bouteflica, l’ex-ministro degli Affari esteri che aveva attivamente preso parte al rovesciamento di Ben Bella, ha dunque deciso di svoltare la pagina.


FLN: DIECI “PADRONI” DAL 1962


Dall’indipendenza del paese, il FLN (Fronte Nazionale per la Liberazione, socialisti), ha conosciuto dieci Capi successivi. Nessun passaggio di testimone é stato fatto nella serenità.
 

Mohamed Khider (1962-1963)

Uno dei fondatori del partito, ne é il segretario generale al momento dell’indipendenza, fino alle sue dimissioni nell’aprile 1963. Dopo aver lasciato l’Algeria, sarà assassinato nel gennaio 1967.

Ahmed Ben Bella (1963-1965)

Primo ministro nel settembre 1962, eletto presidente della Repubblica nel settembre 1963, Ahmed Ben Bella é segretario generale del FLN dall’aprile 1963 alla sua deposizione nel giugno 1965.

Cherif Beltacem (1965-1967)

Membro del gruppo d’Oujda, dunque compagno di combattimento di Boumedienne e di Bouteflika, egli é vittima di una cabala e deve cancellarsi nel 1967. In ritiro dalla vita pubblica, si manifesta ogni tanto con delle dichiarazioni. Scontroso denigratore di Bouteflika, egli ha solennemente chiesto, nel 2002, all’esercito di rovesciare il presidente della Repubblica.

Kaid Ahmed (1967-1972)

Ex-ufficiale dell’esercito nazionale, egli eredita la direzione dal suo partito, ma entra in conflitto con Houari Boumedienne. L’oggetto del litigio? La sua opposizione alla rivoluzione agraria e alle nazionalizzazioni delle terre agricole. Muore nel suo esilio marocchino nel 1978, in disgrazia. Una volta al potere, Bouteflika ripara questa ingiustizia e Kaid Ahmed viene riabilitato.

Mohamed Salah Yahiaoui (1973-1980)

L’Ex- capo dell’accademia “interarmes di Cherchell”, il Saint-Cyr algerino, abbandona l’uniforme per prendere in mano il partito. Egli tenta nel 1979 di succedere a Houari Boumedienne, presentendosi come rivale al delfino naturale che é Abdelaziz Bouteflika. E’ finalmente Chadli Bendjedid che sarà scelto. Ridivenuto militante di base, si é ritirato dalla vita politica facendo delle rare apparizioni in occasione di cerimonie ufficiali.

Mohamed Cherif Messadia (1980-1989)

Il posto di segretario generale del partito essendo attribuito al presidente Chadli, l’apparato del partito é piazzato sotto la direzione affettiva di questo ex- ufficiale dell’ALN (Armée di Liberation Nationale), rappresentante del FLN a Gao, nel Mali. Egli viene portato dalle sommosse dell’ottobre 1988 e scompare dal campo politico. Egli fa, nel 2001, un ritorno spettacolare grazie a Bouteflika facendosi eleggere presidente del Senato, diventando il secondo personaggio dello Stato. Muore nel 2003.

Abdelhamid Mehri (1990-1996)

E’ Ambasciatore dell’Algeria in Marocco quando Chadli Bendjedid lo chiama alla riscossa per prendere in mano le sorti del FLN, che perde il suo statuto di partito unico. Sotto il suo mandato, il partito farà l’esperienza dell’opposizione denunciando l’interruzione del processo elettorale. Un “colpo di stato scientifico” riesce ad arrivare a capo nel 1996.

Boualem Benhamouda (1996-2000)

L’autore del “putsch” che ha sbarcato Mehri è un ex- ministro di Boumedienne e di Chadli. Modesto e discreto, non lascia grandi ricordi negli annali del partito. Egli sarà lui stesso oggetto di un “colpo di Stato scientifico” nel settembre 2000 quando Ali Benflis prenderà le redini del partito.

Ali Benflis (2000-2003)

Resterà nella storia come l’uomo frettoloso. Affinché possa succedere su Bouteflika, ha voluto bloccare il partito scambiando gli statuti per accordarsi su dei poteri esorbitanti. La sua ambizione ha rotto una carriera che si annunciava promettente ed ha scatenato una nuova crisi nel FLN.

Abdelaziz Belkhadem (2005)

Ha messo circa due anni per rimettere in piedi il partito e sembra promesso a un destino nazionale.